Borghi di Riviera > Liguria di levante > Moneglia
Antico borgo di pesca e agricoltura, situato sulla piccola baia tra punta Moneglia e punta Rospo, vede il suo sviluppo attorno a due edifici principali posti all’estremità del centro abitato: il castello di Monleone, che si affaccia sulla sottostante via Aurelia, e il castello di Villafranca, costruito dai genovesi in epoca medievale. Il centro storico di Moneglia è noto per aver dato i natali al pittore di scuola genovese Luca Cambiaso vissuto in epoca moderna. Poco distante si può ammirare la parrocchiale di Santa Croce, edificata nel Settecento sull’area di un’antica pieve medievale; sul fianco destro dell’edificio sono inserite una lapide marmorea del 1290, a ricordo della distruzione del porto di Pisa effettuata dai genovesi dopo la battaglia della Meloria.
Il toponimo ad Monilia, pur essendo Moneglia già nota durante il periodo augusteo, lo ritroviamo indicato nella tavola Peutingeriana, una carta militare dell'Impero Romano realizzata nel 1100 e conservata presso la Biblioteca Nazionale di Vienna. Le prime notizie a noi arrivate circa la nascita e sviluppo del borgo sconfinano in leggenda e ne troviamo un ricordo di Agostino Giustiniani all'interno degli Annali della Repubblica di Genova del 1500: Monilia è "partita da due borghi più lunghi che larghi" precisando la derivazione latina del suo nome, derivante dai "gioielli preziosi per cagione dei frutteti e ameni colli, quali sono circostanti a questa terra". Dal medioevo Moneglia ebbe un ruolo importante come avamposto della Repubblica di Genova e ne sono testimoni i due castelli, posizionati strategicamente, dei quali rimangono visibili ancora i ruderi di Villafranca e Monteleone, rispettivamente a oriente e occidente del paese. Dall'antico borgo, nel 1100, partirono vari personaggi che si insediarono a Genova: era la famiglia De Monelia, che in città ricoprirono importanti incarichi. Alleata di Genova contro Pisa, Moneglia nel 1200 intervenne con sue navi alla battaglia della Meloria di cui si conservano ancora le testimonianze attraverso due maglie della catena che chiudeva Porto Pisano, distrutto dai genovesi dopo la vittoria, di cui rimangono tracce ancora visibili sulla facciata della chiesa di Santa Croce; una parte di quelle catene erano infisse sui principali monumenti genovesi ma furono restituite all'antica rivale dopo l'Unità d'Italia. Il borgo è dominato dalle due fortezze genovesi ancora conservate parzialmente. Nella parte orientale di Moneglia venne edificata nel 1130 la parrocchiale di Santa Croce, la quale subì un crollo qualche secolo dopo e venne poi ricostruita nel Settecento; al suo interno si conservano una statua dell'Immacolata, attribuita al Maragliano, un Crocifisso bizantino che ha dato il nome alla chiesa, e un'Ultima Cena di scuola del Cambiaso. All'interno della chiesa vi era conservato un prezioso cofanetto di epoca duecentesca, assegnabile alle produzioni orafe francesi di Limoges, decorato con angeli in gloria chiusi in medaglioni di girali e foglie; oggi, per motivi di sicurezza, il cofanetto è visibile nel Museo diocesano di Chiavari. All'interno della fortezza di Monleone si può vedere un suggestivo castello edificato agli inizi del Novecento che si ispira alle linee architettoniche tracciate da Coppedè. Non distante dal centro storico sorge l'edificio ecclesiastico più antico di Moneglia, dedicato a San Lorenzo: una leggenda ci racconta che venne distrutto dai Longobardi e successivamente da Federico Barbarossa; ricostruita nel 1100 venne dedicata a San Lorenzo, in onore degli antichi legami che la città rivierasca aveva con Genova.