Triora

La fama del paese deriva dal famoso processo, che diede al borgo il nome di “paese delle streghe”.

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Il borgo

Triora, borgo dominante della valle Argentina, mantiene inalterata la sua fisionomia e le sue caratteristiche risalenti al periodo medievale. Di origini preistoriche, Triora viene citata nei documenti fino dal XII secolo in quanto feudo dei conti di Ventimiglia. La fama del paese deriva dall’ormai famoso processo tenutosi tra il 1587 e il 1589, che diede al borgo il nome di “paese delle streghe“. Alla vicenda è dedicata una parte del Museo regionale etnografico e della stregoneria suddiviso in sei sale, il quale rappresenta l’evoluzione della vita contadina; di pregio è la sezione archeologica in cui vengono conservati i reperti ritrovati nella valle Argentina tra cui spiccano resti ossei collocabili storicamente al periodo del Neolitico medio. Triora conserva inoltre alcuni monumenti di notevole rilevanza storico artistica, tra cui la Collegiata dell’Assunta, in cui all’interno è possibile ammirare un battesimo di Cristo, opera di Taddeo di Bartolo, insieme agli affreschi attribuiti a Giovanni Canavesio, ammirabili nella chiesa di San Bernardino.

La storia

Borgo di origine romana, edificato probabilmente dalla tribù dei Liguri Montani, che si sottomisero all'Impero romano solo dopo lunghe lotte combattute sul territorio. Ebbe grande rilevanza in passato grazie alla sua ubicazione in una zona di confine attraversata da molte direttrici di crinale e trasversali intervallive. Collocato sulla cresta del monte Trono, in posizione dominate sulla valle Argentina, conserva al suo interno un tessuto urbano di complessa struttura e di elevato interesse ambientale. E’ composto da edifici e sovrapposizioni di varie epoche in un insieme di vicoli, piazzette, scalinate su cui si affacciano alte case caratteristiche, impreziosite da pregevoli portali scolpiti con stemmi, figure, allegorie, simboli religiosi. Fu incluso fino all’undicesimo secolo nella Marca arduinica, passò il secolo successivo ai conti di Ventimiglia iniziando a stringere alleanze con i paesi e borghi limitrofi, in particolare con quelli maggiormente vicini alla politica espansionistica della Repubblica di Genova e questo sancì il passaggio di Triora a nuovo feudo di Genova. Questo fatto fu positivo per il borgo soprattutto per le numerose concessioni di privilegio offerte dalla Repubblica, tra cui quella di diventare comune capofila dei limitrofi. Nei secoli successivi vennero create nuove cinte murarie e alcune fortezza difensive, creando un centro fortificato inespugnabile, tanto da mettere a dura prova le truppe di Carlo IV quando tentò di conquistarlo. Nonostante i vari dissapori creatisi la popolazione rispose alle chiamate di guerra, specie nella famosa battaglia della Meloria del 1284, dove Triora e la sua podesteria inviarono contro Pisa circa duecentocinquanta balestrieri a sostegno di Genova. Nel 1625 l'esercito piemontese del Ducato di Savoia cercò di conquistare il borgo ma non vi riuscì. Con la caduta della Repubblica di Genova e la creazione della Repubblica Ligure di Napoleone Triora divenne capoluogo cantonale della Giurisdizione degli Ulivi e dal 1805 parte integrante del Dipartimento delle Alpi Marittime francese. Il congresso di Vienna del 1814 stabilì il ritorno di Triora nei territori del Regno di Sardegna, così come gli altri comuni liguri della precedente Repubblica democratica ligure napoleonica, e il definitivo passaggio nel neo-costituito Regno d'Italia.

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