Brugnato

Il nucleo antico, costruito a struttura anulare allungata, conserva portali rinascimentali in pietra lavorata.

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Il borgo

Borgo raccolto tra pendici collinari, fu fin dall’alto medioevo sede di un cenobio benedettino, con ampi possedimenti in val di Vara, diventando poi successivamente diocesi indipendente. È considerato uno dei centri più importanti della Val di Vara grazie alla sua tradizione storica e per gli edifici monumentali tuttora esistenti. Il nucleo antico, costruito a struttura anulare allungata, conserva portali rinascimentali in pietra lavorata. Esso gravita intorno alla parrocchiale dei Santi Pietro, Lorenzo, Colombano, con annessa un’antica basilica ricostruita nell’ottavo secolo dai monaci benedettini quale chiesa abbaziale. Risale al secolo precedente il vicino Palazzo Vescovile il cui percorso è inserito all’interno della visita comprendente il Museo Diocesano, ospitato nel palazzo. Le origini del nome deriverebbero dalla parola “susino” ritrovandolo raffigurato nello stemma araldico del Comune di Brugnato: nella corrente forma dialettale infatti Brigna significa appunto frutto dell’albero di prugne.

La storia

I monaci benedettini di San Colombano, provenienti da Bobbio, fondarono un monastero soggetto direttamente alla Santa Sede e ne troviamo traccia all'interno di un diploma scritto da Carlo il Grosso nell'800. Presto, grazie alle numerose donazioni, il monastero divenne florido e influente, insieme alla cattedrale dei santi titolari Pietro, Lorenzo, Colombano, fondata nell'undicesimo secolo e restaurata in epoca barocca. Il borgo medievale sorge in posizione strategica all'interno della val Vara, antico crocevia di strade che collegavano la costa all'entroterra. da cui si raggiungevano facilmente sia gli Appennini che le più importanti città della costa. Chiesa e monastero furono a lungo i centri quotidiani di vita del luogo, edifici strettamente collegati agli sviluppi politici e religiosi di età alto medievale, con gli importanti vescovi di Luni. Gli scavi archeologici hanno riportato in luce numerosi reperti, tra cui murature di epoca romana e resti di una primitiva fondazione cimiteriale di età bizantina assegnabile al VI secolo. L'attuale chiesa romanica, suddivisa in due navate, recupera lo spazio originario delle due fondazioni precedenti e una serie di colonne sorreggono archi a tutto sesto che creano un suggestivo effetto scenografico; al di sopra di una di esse possiamo ammirare un rilievo con decorazioni vegetali probabilmente riutilizzato dal precedente edificio. Dipinto su una delle due colonne vi è un affresco databile al 1400, raffigurante Sant'Antonio abate, per tradizione popolare considerato San Colombano. Sulle murature esterne sono visibili alcuni reperti altomedievali, e sul fondo della navata centrale un Crocifisso ligneo datato al Cinquecento. Nell'oratorio di San Bernardo abate possiamo ammirare un interessante dipinto di Gian Lorenzo Bertolotto datato al Seicento. Brugnato possiede inoltre un pregevole palazzo vescovile, diventato una delle tre sedi del Museo Diocesano della provincia di La Spezia; le altre due, ancora in fase di allestimento, si trovano rispettivamente nel capoluogo e a Sarzana. Il palazzo è stato interamente restaurato, recuperando numerosi spazi, tra cui l'alloggio del vescovo, stanze con teche ed oggetti sacri di vario tipo. Nella parte sottostante sono visibili gli scavi archeologici che hanno messo in luce i resti delle antiche mura dell'abbazia, risalente al 1100. Come ogni anno, durante il lunedì di Pasqua il ritrovo degli abitanti del borgo è nei pressi del santuario, in cui si festeggia la Madonna dell'Ulivo, immersi nelle bellezze di un paesaggio campestre tra castagni e ulivi; l'edificio venne edificato per devozione popolare nel Settecento.

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